La nostra zona è il Chianti Classico e naturalmente la maggior produzione nostra di vino è proprio quello: tuttavia, i nostri vigneti sono molto antichi e sono piantati secondo il vecchio disciplinare del Chianti Classico, che veniva prodotto con uve a bacca nera e un piccola percentuale di uve bianche.
Babbo Luciano ci teneva molto a questi filari di uva bianca e quando il disciplinare del Chianti ritornò alla produzione con sole uve nere, volle utilizzare quell’uva bianca del suo vigneto per creare un vino bianco tutto suo.
Le nostre zone sono vocate a vino dai tempi etruschi e romani e la delimitazione dell’area del Chianti risale al XII secolo, rappresentata dal “gallo nero” in campo dorato. Già nel 1700, si iniziarono a emanare bandi pubblici per la vigilanza sulle zone e sulla qualità dei vini prodotti nella nostra zona. Il 1800 fu il secolo della sperimentazione enologica, in cui i baroni chiantigiani insieme ai più valenti enologi toscani, cercarono di fissare dei disciplinari per la produzione di vini di alta qualità. Una specie di selezione ante-litteram, che cercò di introdurre piccole quantità di vitigni miglioranti dentro la grande produzione di uva sangiovese.
Fu il barone Ricasoli nel 1840 a diffondere la formula che riteneva idonea per un Chianti grande qualità: Sangiovese, Canaiolo, Malvasia e Trebbiano. Nel corso del 1900, invece, molte cantine di qualità cercarono di riportare il disciplinare all’originale contenuto di sole uve nere autoctone.
Nel nostro caso, babbo Luciano, dai filari di Trebbiano e Malvasia, inventò un vino bianco meraviglioso, unico e fresco.
Babbo Luciano diceva sempre che queste poche bottiglie di vino bianco non dovevano mai mancare dalla tavola e pretendeva i suoi 400 litri di bianco, dicendo che “ci volevano!”. Per questa ragione, anche se babbo Luciano non c’è più, abbiamo deciso quest’anno non solo di produrlo ma anche di imbottigliarlo in sua memoria: è nato il nostro vino bianco “L’Obbligatorio”, etichettato con un’immagine di babbo Luciano che sale fra i filari di vigna col suo trattore.
Siamo molto orgogliosi di questo vino, di questa etichetta, di questo dono che babbo Luciano ha fatto a noi che ora noi possiamo ricambiare dedicandogli il “suo” vino bianco!.